Marilisa D’Amico relatrice per l’evento del 18 febbraio a Palazzo Marino: le questioni giuridiche del Caso Cappato
In qualità di Professore di Diritto Costituzionale e Prorettore con Delega alla Trasparenza, Legalità e Pari diritti presso l’Università degli Studi di Milano, Marilisa D’Amico è intervenuta come relatrice in occasione dell’incontro di lunedì 18 febbraio intitolato “Fine vita: dal testamento biologico al caso Cappato”. L’appuntamento si è tenuto a Milano presso la Sala Alessi di Palazzo Marino.
Organizzato dalla Consulta Milanese per la Laicità delle istituzioni in collaborazione con la Presidenza della Commissione Pari opportunità e diritti civili del Comune di Milano, l’evento si inserisce nel lungo e acceso dibattito che si è sviluppato attorno al caso Cappato e al tema del Fine Vita. Per più di un decennio il confronto politico si è concluso con un nulla di fatto. La Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della punizione penale dell’aiuto al suicidio ha deciso di rinviare la trattazione della questione di costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale all’udienza prevista il 24 settembre, chiedendo però al Parlamento di esprimersi in merito.
Marilisa D’Amico ha preso parte alla discussione affrontando gli aspetti giuridici più importanti del Caso Cappato. Durante la serata sono intervenuti Beppino Englaro, Giada Lonati e Luca Savarino. Gianna Coletti ha proposto un estratto dallo spettacolo INTERRUZIONI, da lei scritto e interpretato, che racconta le difficoltà comunicative tra una figlia malata, una madre che non la comprende e una dottoressa che si batte per chi vuole decidere della propria vita fino alla fine. Le questioni affrontate durante l’incontro non sono estranee alla Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni: composta da svariate associazioni di diverse appartenenze religiose e dal movimento LGBT, periodicamente propone diverse iniziative sul tema del testamento biologico e della laicità.