Marilisa D’Amico è una professionista in un certo senso destinata a occuparsi dei diritti civili e sociali e soprattutto della questione della parità di genere, essendo lei per prima stata ordinata docente di Diritto Costituzionale in un mondo accademico fortemente connotato dal punto di vista del genere e subito dopo la maternità.
Avendo, in seguito a ciò, preso coscienza del fatto che non esistesse un reale equilibrio nei rapporti uomo-donna relativo alle opportunità di accesso al lavoro, ha quindi deciso di battersi per le questioni ancora irrisolte in merito al pieno godimento dei diritti civili e sociali. In particolar modo, si è spesa e continua a spendersi per l’affermazione del diritto della donna italiana a non dover essere più obbligata a scegliere tra carriera professionale e legittimo desiderio di genitorialità.
Per dare voce a queste tematiche insolute, ha creato il Master di Pari Opportunità, i cui corsi si svolgono all’Università degli Studi di Milano. In qualità di legale, ha inoltre portato avanti diverse iniziative: per esempio, ha contrastato la proposta dell’ex Presidente della Regione Lombardia Formigoni di modificare la legge che da 40 anni regolamenta in Italia l’aborto, in favore di una maternità consapevole, riuscendo a impedire qualsiasi tentativo di cambiamento in senso restrittivo.
Inoltre, ha portato la vexata quaestio della fecondazione medicalmente assistita davanti alla Corte Costituzionale, ottenendo una revisione della legge. Prima che entrasse in vigore la legge Cirinnà del maggio 2016 che regolamenta le unioni civili in Italia, Marilisa D’Amico si è altresì resa portavoce, nuovamente davanti alla Corte Costituzionale, della necessità di avere una legge che colmasse il vuoto normativo in merito al matrimonio gay e alle unioni tra persone dello stesso sesso.
Arrivando all’ultimo periodo, ha profuso molti sforzi nel contrasto all’immagine svilente del genere femminile nei media, promuovendo una proposta di legge presso il Comitato Immagine Differente il cui scopo centrale è il contrasto al sessismo nei mezzi di comunicazione. Inoltre, è attualmente uno degli avvocati esperti in materia antidiscriminatoria che offrono patrocinio all’Ufficio della Consigliera di Parità della Regione Lombardia e fa parte del Consiglio del Centro interdipartimentale di ricerca “Studi e Ricerche Donne e Differenze di Genere” e del Consiglio scientifico del Centro Interuniversitario “Culture di genere”.